L’unica costante del reale è la mutazione

La sfida:
un sistema agricolo in crisi

-5%
dei residenti nelle aree interne dal 2014 al 2024

il 62%
dei comuni delle aree interne del Mezzogiorno è in declino demografico (2014-2024)

anno 2000: 2.396.274 aziende agricole
anno 2020: 1.133.023 aziende agricole
- 52,5%

-35,7%
numero di aziende con superficie tra 1 e 2 ettari

-51,2%
numero di aziende con meno di 1 ettaro

(fonte dati ISTAT, Censimento generale dell’agricoltura, 2020; La demografia delle aree interne 2024)

Questi dati per noi rappresentano una possibilità: c’è un immenso potenziale di crescita e di cambiamento da recuperare, attraverso l’innovazione e nuove collaborazioni.

Superare il mito della tradizione

Il paesaggio non è immutabile, né un semplice sfondo. Non possiamo continuare ad affidarci a una narrazione che esalta un passato irreale, ma idealizzato e svuotato di significato da un uso eccessivo di concetti come antico e tradizione. La nostalgia non può essere un motore di crescita per il settore agroalimentare.

La storia stessa possiede un’emivita odiosa: più se ne abusa meno si fa significativa, finché i suoi vantaggi depauperati diventano dannosi… una valanga che, alla ricerca perpetua del carattere, macina identità di successo fino a ridurle in polvere senza significato.

Rem Khoolaas

Serve una nuova visione che affronti le aree critiche del sistema: metodi di produzione obsoleti, mancanza di investimenti, frammentazione delle filiere e scarsa valorizzazione del lavoro agricolo.

La crisi dell’industria alimentare italiana è un fenomeno complesso. Serve consapevolezza per superare il racconto di un ritorno immaginifico ai campi e ammettere che nel sistema agricolo esistono aree critiche.

Pasquale Bonsignore

Lo spopolamento delle campagne è uno dei problemi più urgenti perchè rischiamo di perdere competenze, tecniche e abilità che definiscono il nostro patrimonio. Per cambiare questa traiettoria, dobbiamo garantire una remunerazione equa a chi lavora la terra, incentivare il ricambio generazionale e sostenere chi sceglie di rimanere nelle comunità rurali.

Restanza significa sentirsi ancorati e insieme spaesati in un luogo da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente.

Vito Teti

RIPENSARE IL MONDO AGRICOLO: IL METODO INCUSO

Il design dovrebbe portare il massimo del meglio al maggior numero di persone e al minimo costo.

Charles e Ray Eames

Non abbiamo tradizioni da preservare né miti da perpetuare. Per noi, il passato non detta il futuro: utilizziamo un approccio progettuale, per offrire nuove prospettive e possibilità al settore agroalimentare.

INCUSO sostiene l’innovazione come elemento capace di valorizzare in modo efficace anche la tradizione, come antidoto ai conflitti che spesso caratterizzano la relazione tra gli attori di ogni filiera.
Desideriamo abbandonare le consuetudini e le posizioni sicure e abbracciare l’ignoto per un racconto nuovo.

Pasquale Bonsignore

UNA NUOVA STRATEGIA PER IL FUTURO

Osservando in profondità cosa accade nelle campagne di Castelvetrano, nel trapanese, è emerso un fattore che accomuna tutto il sistema agroalimentare italiano: un settore frammentato e incapace di sostenersi. Ogni fase della produzione dell’olio – dalla coltivazione all’imbottigliamento – è gestita da piccoli attori privi di forza contrattuale. Questo approccio non solo limita il valore economico della filiera, ma compromette la sua capacità di adattarsi alle sfide del mercato globale.

IL METODO INCUSO

Il nostro metodo si articola in quattro fasi fondamentali, ispirate alla materia del design: analisi, ricerca, sperimentazione e produzione.

1. Analisi e ricerca

Studiamo ogni filiera agricola per comprenderne il potenziale. Analizziamo le dinamiche produttive identificando gli ostacoli e le opportunità per valorizzare le risorse locali. Collaboriamo con comitati scientifici e istituzioni per sviluppare nuovi protocolli di produzione che rispettino l’identità del territorio.

2. Sperimentazione

Dialoghiamo con agricoltori e comunità locali: questo confronto diretto ci permette di capire i problemi da affrontare. Individuata una via che bilancia le esigenze della terra con le opportunità dell’innovazione, testiamo nuove soluzioni sul campo per verificarne la concreta realizzabilità.

3. Produzione

Creiamo un sistema sostenibile che restituisca dignità e reddito ai contadini. Lavoriamo per ridefinire i processi produttivi, aumentando il valore percepito dal mercato e rendendo la filiera più resiliente.

OLTRE IL PRODOTTO

Questo è il metodo INCUSO: un approccio che supera il modello consolidato, ripensando il legame tra territorio, tradizione e innovazione.